giovedì 9 settembre 2010

Il finto anche nella finzione.....

LINO BANFI SI SFOGA SULLA FICTION RAI AMBIENTATA A TRIESTE: PERCHE’ LA GIRIAMO IN ARGENTINA?
Lino Banfi si è “incazzèto” come una biscia, sul “made in Italy” non accetta compromessi. Altro che il bonario nonno Libero di Un medico in famiglia, sembra esser tornati ai tempi del sanguigno allenatore nel pallone. L’attore pugliese, infatti, ha riservato aspre critiche alla produzione della fiction Rai “Tutti i padri di Maria”, che ha da poco finito di girare assieme a Lino Toffolo. Il motivo scatenante è stato la scelta di realizzare in Argentina gran parte della miniserie ambientata a Trieste, per risparmiare sui costi. A riprese terminate (e cachet incassato), Banfi ha così detto la sua in difesa delle maestranze italiche.
Io capisco che in Italia c’è la crisi, ma perché togliere lavoro ai nostri? Capisco che si va in America Latina per risparmiare, ma c’è un limite a tutto” ha detto l’attore, che poi ha spiegato: “La prima fiction che ho girato a Buenos Aires aveva almeno una storia ambientata proprio lì, perché si raccontavano le avventure di due emigranti. Stavolta abbiamo dovuto fare i salti mortali per non far capire, attraverso le immagini, che ci trovavamo in Sud America”.
Con queste parole Lino Banfi ha idealmente ‘spezzato l’osso di capocollo’ ai produttori della fiction Rai, responsabili di una scelta che avrebbe penalizzato il made in Italy. Pronta la risposta del produttore Roberto Sessa, che “recidivo” in Argentina ha girato anche Le due facce dell’amore (a settembre su Canale 5); per la serie “ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande” (citando il titolo di un film di Banfi), l’ex ad di Grundy ha candidamente ammesso:
 “Il motivo principale per cui realizziamo produzioni in Argentina è perché costa meno: con le maestranze locali risparmiamo il 20%”. Poi però ha cambiato registro, e stavolta la stoccata l’ha vibrata lui: “I nostri attori, nonostante la crisi, non rinunciano ai loro cachet molto importanti, quindi dobbiamo fare i conti con il budget produttivo che ci resta”.
Ecco, dunque, svelato l’inghippo, anche se di per sé le giustificazioni appaiono abbastanza generiche. Forse il produttore Sessa faceva riferimento proprio al profumato cachet di Lino Banfi, quello incassato prima della battaglia a favore delle maestranze nostrane. Intanto, l’attore fa sapere altresì di aver abbandonato i panni dell’affabile nonno Libero per tornare quello “disgrazièto” e irresistibile dei tempi gloriosi. Nella prossima stagione televisiva, infatti, il grande Lino interpreterà per Canale5 Il Commissario Zagaria, una specie Montalbano, ma in chiave ironica. La fiction sarà girata in Puglia, a Lecce, e verrà realizzata da troupe italiane, italianissime. C’era bisogno di precisarlo?